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venerdì 13 luglio 2012

Essere donna... ormai cosa significa?

Quando si pensa alla donna si forma in mente un'immagine precisa, nitida...

Quella di una creatura complessa, molto emotiva, che ama curare la propria mente come il proprio corpo, forte e con la propria indipendenza. Si pensa ad una madre, si pensa ad una moglie, si pensa a qualcosa di quasi indistruttibile.

Ma questo fino a che punto può rivelarsi vero?!


Si è mai pensato a come sono realmente le cose? all'effettiva valenza che le viene attribuita?


Le risposte, in fin dei conti, non sono poi così lontane dalla vista di ognuno di noi... basta aprire gli occhi e guardare con più attenzione.

Per prima cosa posiamo gli occhi su una realtà vicina, perchè è proprio quando le cose sono vicine che sfuggono...
La società occidentale manda diversi messaggi riguardanti la donna. Ma di che tipo di messaggi parliamo?

Basti pensare alle pubblicità che ogni giorno ci circondano e inondano.
Macchine; cellulari; moto; profumi; gioielli; abbigliamento; arredamento; operatori telefonici; accessori maschili e femminili; intimo; cosmetici; prodotti dimagranti; centri estetici; alcolici; bevande; snack; vernici; compagnie aeree; scarpe; compagnie di navigazione; ottici; tariffe telefoniche; programmi televisivi; business musicale e molti altri.

Tutte queste tipologie di prodotti hanno un'unica cosa in comune, l'uso di donne nude o seminude per promuovere il proprio prodotto o per aumentare l'odiens dei proprio programmi. Questa strumentalizzazione della donna è andata a creare uno stereotipo che la pone unicamente come oggetto per attirare l'occhio di un eventuale compratore, svalutando ciò che realmente è una donna e ciò che realmente ha da offrire oltre ad un abbondante decoltè.

Purtroppo questa situazione, e costante umiliazione, è accettata di buon grado anche e sopratutto dalle donne. Dalle stesse che si fanno fotografare nude in pose erotiche per esser poste su un cartellone pubblicitario con su scritto “entra e fattela...la cucina” oppure che svalutano la propria intelligenza abbassandosi a far le vallette in programmi che non fanno altro che deriderle e sminuirle.

Questa è la frustante situazione che colpisce le donne nella società occidentale, quella società che si definisce ''di pari diritti'', proviamo a pensare a quello che succede dove le donne ancora rivendicano il diritto alla vita.

Avete mai pensato a cosa significhi nascere qualche paese più in là? verso l'Africa,il medio oriente,il Giappone?!

Essere africana vuol dire molte cose, forse anche troppe...
Le donne africane non lavorano,però raccolgono la legna.
Non lavorano però vanno a prendere l'acqua.
Non lavorano ma lavano vestiti e utensili.
Non lavorano ma cucinano tutti i pasti.
Non lavorano ma si occupano di bestiame e bambini.
Non lavorano mungono gli animali.
Non lavorano ma tessono vestiti e intrecciano capelli ai guerrieri.
Non lavorano ma si occupano della preparazione dei letti.
E quando un uomo si sposa sono le donne del villaggio a costruire la loro casa,però loro non lavorano.

Sono le donne a subire pratiche orribili come l'infibulazione che consiste nell'asportazione di una parte dell'apparato genitale femminile. E' una pratica dolorosissima, compiuta al raggiungimento di circa 9 anni di età che crea sempre molti morti.
In Africa sono le donne a morire, a lavorare per i propri familiari, a mangiare da sole e lontano dagli uomini che festeggiano, ma devono perchè sono donne.
Nei paesi musulmani tutti i “privilegi” concessi alle donne africane sono solo un lontanissimo sogno.
Costrette ad indossare un velo che le deve coprire interamente, nemmeno un lembo di pelle deve essere visibile. Non possono uscire da sole, comprare nulla, studiare nè leggere o fare qualcosa che potrebbe interessarle.
Finché sono in famiglia devono ascoltare il padre o il fratello in assenza, successivamente sono affidate alle “amorevoli” cure di un marito scelto dai genitori. In quei paesi le vite delle donne sono in mano agli uomini che possono decidere vita e morte sulle loro mogli e figlie soltanto perchè sono donne. I padri ripetono continuamente alle loro figlie “preferirei avere una capra che una figlia” e le madri a volte uccidono le bambine appena nate per evitar loro troppe sofferenze in una vita così ingiusta.

Questa è vita? avete mai pensato che quella di nascere in un paese piuttosto che un'altro è mera fortuna?

Sul nostro pianeta è pieno di culture e civiltà distinte, ognuna con le loro abitudini e credenze. Ma temo che il ''non rispetto'' della donna sia qualcosa che le accomuna tutte, dalla prima all'ultima.
Io potrei parlarvi di occidentali, islamiche, giapponesi, africane, cinesi, coreane, indiane... insomma di donne per molte righe ancora ma ho deciso di dar soltanto un assaggio di ciò che è la realtà che ci circonda, sperando di aver aperto gli occhi ad almeno uno di voi.

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